sabato 2 marzo 2013

Intervento di Tiziano Cardosi (Comitato Notav Firenze)

Io mi permetto di dissentire da alcuni contenuti del messaggio di AAR.
Questo credo dipenda da una differente analisi della situazione, mentre penso che gli obiettivi che ci poniamo siano analoghi.
Preciso che questa non è la posizione dibattuta nel Comitato, ma quella di alcuni.
Per dirla schematicamente:
  • il problema della formazione di un nuovo governo non mi pare davvero la priorità in questo momento. Ricordo che il concetto di "governabilità" è stato brandito per decenni come strumento per le più antidemocratiche riforme, a cominciare dalla riforma elettorale maggioritaria. Governabilità è eufemismo per garantire alla oligarchia italiana il controllo totale del parlamento e del paese, è stata giustificazione di un golpe molto morbido.
  • l'emergenza (governo, spread, debito, eccetera) è strumento con cui si sono tacitate tutte le voci dissenzienti, anche quelle di buon senso. Ormai dovremmo aver imparato che questo è il penultimo strumento di controllo rimasto in mano a questo sistema economico in crisi profonda e sull'orlo del collasso; l'ultimo sarà esercito e terrorismo.
  • l'Italia non può fare la fine della Grecia, è troppo grossa, si tirerebbe dietro Europa e e USA; infatti anche Obama si preoccupa assai.
  • il M5S farà quello che vuole in parlamento, ma se accettasse di cogestire il disastro in cui già siamo (non è che ci dobbiamo arrivare) con gli strumenti del PD (liberismo temperato, altro ossimoro) sancirebbe la sua morte immediata e sarebbe una ulteriore occasione persa di minimo cambiamento.
  • credo che il M5S (come la maggior parte del paese) non abbia ben chiara la gravità della situazione che non dipende dalla governabilità, ma da come è stata governata l'economia negli ultimi 30 anni.
  • il governo Monti ha saputo ben giocare la cara della "presentabilità" in Europa e nel mondo dopo l'indegna farsa belusconiana, ma è una catastrofe per il paese: recessione, disoccupazione, aumento del debito in termini assoluti e percentuali. A dimostrazione evidente ed empirica che "l'austerità è di destra", come dice Brancaccio. L'aver messo i conti a posto non ha guarito il paziente, anzi lo sta uccidendo. Il PD è stato il più strenuo difensore di questa politica di bilancio e credo sia la principale causa della sua sconfitta.
  • chiunque vada oggi al governo volendo applicare il rispetto del fiscal compact (altro golpe dolce dell'Europa dei banchieri) potrà solo gestire recessione e impoverimento.
  • Gli strepiti germanici e di Wall Street sulla situazione italiana derivano soprattutto dal timore che qualcuno si svegli e dica che il debito va ricontrattato.
Non credo che il M5S abbia idea di questa situazione, ma se fossi in loro non mi farei intimidire dagli spettri dell'ingovernabilità e rilancerei varcando i confini italici proponendo un programma del genere al PD:
  • abolizione legge obiettivo e tutte le opere connesse, non solo TAV; rinuncia agli F35
  • rilancio dell'economia favorendo piccole opere utili, piccole imprese, mondo del lavoro
  • avviare un processo di redistribuzione della ricchezza che abbia come strumento il reddito di cittadinanza e una politica fiscale progressiva (come ci dice la Costituzione)
  • avviare una offensiva diplomatica creando una alleanza di paesi del sud Europa che imponga la ricontrattazione del debito; questo è sempre stato lo strumento principe delle politiche coloniali fin dagli anni '60, più efficiente e micidiale degli eserciti armati. Non si tratta di uscire né dall'euro né dall'Europa, ma di imporne una sociale.
Questo non sarebbe un programma rivoluzionario, ma riformista. Quello del PD è conservatore, sarei tentato di dire reazionario.
Oggi cincischiare con leggi contro la corruzione e la riduzione dei costi della politica (cose da fare, beninteso) è curare un moribondo con impacchi di acqua tiepida.
Dubito che i 5stelle vogliano fare una cosa del genere, non credo abbiano strumenti di analisi marxiste o keinesiane, ma queste le potremmo proporre noi persone di sinistra, se non abbiamo dimenticato le nostre radici.
La governabilità non è un problema, è l'ultimo imbroglio.
Ho votato 5stelle; sono contento che si siano mosse le acque. L'esito delle elezioni dimostra che le persone (come chiamarle? gente? lavoratori? proletariato? ho difficoltà a utilizzare le classiche catalogazioni) sarebbero pronte ad un cambiamento radicale.
La vittoria dei 5stelle e l'estinzione della sinistra sono state causate dalla sinistra stessa che per oltre 20 anni non ha avuto altra strategia che mitigare e cogestire la ristrutturazione economica e sociale.
Se fosse esistita una sinistra e un ambientalismo riformista Grillo sarebbe rimasto a fare il comico.
Scusate l'irruenza, ma è solo passione.
Tiziano Cardosi

Il 02/03/2013 06:39,

3 commenti:

  1. Voglio rassicurare Tiziano Cardosi, nel suo intervento sostituire in tutti i punti dov'è scritto " non credo che il M5S......" o cose simili con " il M5S è più che consapevole...." , con questa correzione condivido al 100%.
    Un vero peccato per quel 1% alla camera e pensare che han fatto di tutto per perdere con i numeri ma a questo giro gli tocca governare, il giaguaro dal pelo lustro ha già comprato un mazzo di rose rosse per Bersani se non è amore questo, finalmente si avvera il sogno d'alemiano un governo senza Monti di mezzo pd-L-pd.

    Un saluto a tutta la rete, Roberto Rossi Associazione Tutela Valdichiana e M5S Arezzo che almeno qui ad Arezzo sono "anche" la stessa cosa e se non l'ha capito la rete........allora un c'avetecapitouncazzo (sintesi analisi personale).

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  2. ..offensiva diplomatica a parte che richiede tempi molto lunghi cosa proponi nell'immediato, come potremmo uscire dal tunnel dove ci troviamo, grillo dice di voler appoggiare le leggi che condivide, ok, ma come può appoggiarle se non viene varato nessun governo attraverso la fiducia, grillo su questo un giorno dice una cosa e il giorno dopo un'altra, come se ne esce, con un'alleanza pd pdl perché poi tutti possano gridare all'inciucio compreso grillo?
    Dimmi, ti ascolto volentieri
    Riguardo alla grecia e al fatto che noi non faremmo la stessa fine sarei meno ottimista, passo passo, si potrebbe invece finire proprio come quel paese.
    Tieni conto che non demonizzo affatto i grillini, anche se non li ho votati, anzi sono contenta che esistano, ma non è più il tempo delle battute e dei vaffanculo, ora sono una forza parlamentare e le famose mani sono già sporche , inevitabilmente.
    Maria

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    1. Preciso il mio pensiero che era troppo schematico: non credo che l'Italia fallirà perché non conviene a nessuno, Germania per prima; ma che possa finire in miseria come la Grecia è plausibile.
      Se il prossimo governo, qualunque sia, rispetterà il fiscal compact, posto sciaguratamente nella Costituzione dal passato parlamento, dovremo trovare circa 130 miliardi.
      Questi soldi andranno a ripagare la speculazione finanziaria e i buchi di bialncio delle banche europee e mondiali.
      Una operazione del genere ci ammazzerebbe e in un paio d'anni saremmo davvero a livello della Grecia.
      Se proponiamo di ricontrattare il debito (sostanzialmente di restituire il capitale senza gli interessi) ci saranno proteste, ma non ci possono far fallire: la situazione economica mondiale è fragilissima e se solo uno stecchino cede, frana tutto. Se l'Italia fallisse si tirerebbe dietro l'Europa e questa l'economia USA...
      È di ieri la notizia che metà delle piccole imprese non hanno soldi per pagare i dipendenti, che le sofferenze bancarie sono oltre i 90 miliardi. Se a questo aggiungiamo i titoli tossici che tutte le banche europee hanno in pancia (soprattutto quelle tedesche, per questo pretendono soldi dal sud dell'Europa) immaginiamoci cosa possa succedere.
      Come movimenti fiorentini stiamo pensando ad un appello perché si ricontratti il debito pubblico che è della stessa natura iniqua di quello che ha strangolato i paesi del terzo mondo dagli anni '60.
      Un appello è davvero poca cosa, ma non so immaginare altro strumento. Il terremoto politico, però, potrebbe riaccendere la partita.
      Se anche la Rete, con i suoi autorevoli esponenti, si facesse portatrice di questi messaggi forse ci sarebbe più attenzione da parte dell'opinione pubblica.
      Nel fondo del cuore spero che il M5S capisca quel che il PD non riesce a capire... Se fossero furbi porrebbero questo come condizione per una collaborazione governativa; poi potrebbero contattare Syriza in Grecia, le izquierde nei paesi iberici, la sinistra radicale in Irlanda... Farebbero tremare Wall Steet. Non occorrerebbero anni.
      Ma forse sogno, mentre è scuro che siamo nell'incubo.
      T. Cardosi

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